OFF THE WHITEBOARD AND INTO THE REAL WORLD: THE INNOVATION GYMNASIUM

"IF THINGS SEEM UNDER CONTROL, YOU ARE JUST NOT GOING FAST ENOUGH" Mario Andretti

The Person who says it cannot be done not interrupt the person who is doing it" - Chinese Proverb

sabato 24 settembre 2011

Il mondo dell'insegnamento sarà sconvolto dal web

Forse non abbiamo ancora intravisto quali impatti avranno le nuove tecnologie, la pervasità del web sul mondo dell'insegnamento. Vediamo solo lontani bagliori in lontananza.
Questo video su alcune startup di cui sentiremo sicuramente parlare. 

giovedì 25 agosto 2011

Alcune delle frasi più belle di Steve Jobs...per non dimenticare

Oggi è impossible non ricevere tweets, post o leggere su Steve Jobs.
Il link rimanda ad alcune tra le sue più famose e belle frasi Steve Jobs Quotes,.
Non ho voglia di perderle!



domenica 21 agosto 2011

Italo Calvino, Google e l'egemonia del software

Italo Calvino nelle sue famose "Lezioni Americane" sembra aver colto un aspetto che oggi sembra ormai consolidato: il primato del Software sull'Hardware. " E' vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza dell'Hardware, ma è il Software che comanda ".
Leggendo un recente articolo di Mark Andreessen, il cui titolo lascia pochi dubbi sull'essenza del contenuto Why Software is eating The World  si comprende perchè oggi aziende come Apple, Google, Amazon - sì proprio Amazon che secondo Andreessen "..,is a software company—its core capability is its amazing software engine for selling virtually everything online, no retail stores necessary"  Netflix, Zynga, Pixar ed altre abbiano capitalizzazioni straordinarie e, soprattutto, attese di crescita senza eguali. 
Sapete qual è l'azienda  di telecomunicazioni con la crescita più veloce? Skype, una software company comprata da Microsoft per 8,5 miliardi di dollari.
Cosa le accomuna? Sono aziende che vivono di software, che hanno nel loro DNA il software. Dove, con molta probabilità, anche il CMO, il CFO, il CEO non si annoiano davanti ad una presentazione o un documento infarcito di termini come API, Web Services, PHP, cloud,...
Quali lezioni "italiane" per le nostre aziende?
Praticare innovazione e tecnologia coniugandole con una grande sensibilità allo sviluppo dei prodotti e dei  servizi. 
Insomma imparare a parlare un linguaggio che da un lato non sacrifichi la complessità delle tecnologie sull'altare di Power Point ad uso del top management digiuno di tecnologia e, dall'altro, cerchi sempre di pensare a come sfruttare il "sapere" tecnologico per ideare e realizzare prodotti e servizi belli ed utili in grado di ampliare o creare nuovi mercati. Apple docet!






giovedì 14 luglio 2011

Silicon Valley: un punto di vista diverso e...interessante

Articolo interessante perchè propone una prospettiva diversa sulle statups della Silicon Valley.
Dice l'autore che in fondo sono poche le startup - almeno tra quelle che lui ha personalemnte incontrato - che possono definirsi game changers.
Groupon clone after Groupon clone, yawn… yet another social media dashboard, a cloud-based enterprise solution or, worse still, another photo sharing app;
Soprattutto il fine ultimo è - per i fondatori e per i finanziatori - realizzare exit interessanti. Ma perchè sprecare così tanto  capitale umano appiattendosi sull' unica dimensione finanziaria senza pensare, invece, a risolvere "i veri problemi che affliggono l'umanità'"
Forse perchè nel mondo occidentale non ci sono "  not enough real world problems".
Fa pensare!



domenica 10 luglio 2011

Product driven executives

Sto leggendo un bel libro Futuro artigiano di Stefano Miceli. Il messaggio centrale: ciò che caratterizza l'industria italiana  è un saper fare che pochi altri paesi hanno saputo conservare." Non sono certo i mestieri artigiani di un tempo che devono essere recuperati, bensì il profilo e le caratteristiche dell'artigiano : la sua passione per la qualità del lavoro, il suo desiderio di migliorare nell'esercizio  e nell'approfondimento delle tecniche". Non vi sembra che stia parlando di un'azienda della Silicon Valley?Apple? Adam Richardson ha indicato in Apple " il nuovo maestro artigiano ".
Insomma un ritorno al "saper fare" che apre una finestra di opportunità per la nostra economia guardando al successo di Apple ma non solo.
Ed eccomi infatti all'articolo di oggi che - guarda un pò - giunge alle stesse conclusioni, anzi va oltre indicando nella cultura dominate e dominata da Top manager con M.B.A., la colpa del declino ( in particolare nell'industria automobilistica):
...companies, shareholders and consumers are best served by product-driven executives. In his book, Lutz wisecracks his way through the 1960s design- and technology-led glory days at GM to the late-1970s takeover by gangs of M.B.A.s. Executives, once largely developed from engineering, began emerging from finance
 The auto industry is actually a terrific proxy for a trend toward short-term, myopically balance-sheet-driven management that has infected American business.
Ed ecco il passsaggio più interessante:
It's interesting to note that the one area of the U.S. economy that's adding jobs and increasing productivity and wealth is also the one that is the most relentlessly product- and consumer-focused: Silicon Valley. The company off Highway 101 that best illustrates this point is, of course, Apple. The only time Apple ever lost the plot was when it put the M.B.A.s in charge. As long as college dropout Steve Jobs is in the driver's seat, customers (and shareholders) are happy. The reason is clearly the one Lutz puts forward in his book: "Shoemakers should be run by shoe guys, and software firms by software guys."

driven off the road by M.B.A.s
Dimenticavo: ho anch'io un MBA! :-)



martedì 5 luglio 2011

Apple: non solo design innovation

L'articolo descrive uno dei secreti del successo di Apple come azienda innovativa. Nell'immaginario collettivo Apple è leader nel design dei suoi prodotti e servizi alimentando così la "falsa" idea che basti eccellere nel design.
Il Design è sicuramente un elemento distintivo nel  portofoglio di "competenze" dell'azienda di Cupertino ma, ed è qui il punto, non basta.
Una strategia brillante nella gestione della Supply Chain è ciò che aggiunge "velocità" e "margini" ad Apple. Ecco perchè:
What Apple does is use its cash hoard to pay for the construction cost (or a significant fraction of it) of the factory in exchange for exclusive rights to the output production of the factory for a set period of time (maybe 6 - 36 months), and then for a discounted rate afterwards.

In breve: Apple contribuisce alla realizzazione degli impianti  di produzione  assicurandosi, in cambio, due vantaggi:
  • L'esclusiva delle tecnologie per un determinato periodo di tempo.
  • Sconti significativi quando le stesse tecnologie saranno disponibili anche per i suoi competitors.
Semplice, no? 

domenica 3 luglio 2011

Monti e la CNN: Italia vs America


Domenica pomeriggio: sto leggendo sul Corriere della Sera  l’editoriale di Mario Monti “ Manovra troppo timida per crescere”. In sintesi: la  manovra varata dal governo continua ad agire sul numeratore della frazione Disavanzo/ PIL e Debito/PIL.  Tremonti continua a dimostrare grande determinazione “contabile” – nelle parole di Monti – senza una strategia concreta e credibile di politica economica. Insomma, non c’è traccia di una politica di crescita del PIL, di quello “scatto in avanti” necessario al Paese. Troppo timidi, senza una visione, un sogno per il nostro Futuro.
Mentre leggo l’articolo,  sulla CNN sento , in background si direbbe, un servizio dal titolo accattivante: The America dream con Steve Case che discute di imprenditorialità, del progetto Startup America, delle politiche necessarie sull’immigrazione per continuare ad incentivare il flusso di giovani dalle menti brillanti verso le università americane e, soprattutto, rendere loro la vita facile nella realizzazione di startups che in passato hanno creato milioni di posti lavoro. Wow, dico! Ma guarda, leggo un articolo così pieno di aggettivi negativi e, nello stesso istante, dall’altra parte dell’Atlantico ascolto di startup, della necessità di incrementare la qualità del sistema scolastico, di politiche di incentivo all’innovazione e, last but not least, di diritto alla Felicità così come sancito nella Dichiarazione di Indipendenza americana   “A tutti gli uomini è riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità”. 
Coincidenze?

venerdì 1 luglio 2011

Imperdibile speech di Guy Kawasaki

Il video dura 1:22 minuti ma ne vale la pena. Pillole di saggezza su startup, product development, filosofia.
Imperdibile Guy Kawasaki

http://www.youtube.com/watch?v=Y8X57eucxnI&playnext=1&list=PL0DA65F3C7B322274

Concorrenza sul "best place to start a startup"

Concorrenza tra Silicon Valley e New YorkCity. L'infographic non lascia dubbi: NYC batte SV.
Gli investitori in NYC guardano con molta attenzione alle startup (early stage companies)

giovedì 30 giugno 2011

Uno sguardo sul futuro: Carlo Ratti e Valerio Zingarelli

Questa mattina al forum " Le città digitali" ho avuto il piacere di assistere a due straordinarie testimonianze di come potrebbe essere il futuro prossimo venturo.
Carlo Ratti è un italiano direttore del senseable city lab del MIT :
un centro di ricerca multidisciplinare del Mit il cui compito ufficiale è quello di « investigare e anticipare i mutamenti indotti dalle tecnologie digitali nella vita delle persone, e le loro implicazioni su scala urbana»
L'intervento di Ratti - efficace e coinvolgente anche nella struttura della presentazione con immagini e video dei progetti realizzati dal gruppo che coordina - ha sviluppato il concetto del " sensing and actuation" cioè la possibilità di utilizzare l'enorme mole di dati che la rete di sensori intelligenti già oggi mette a disposizione. Due esempi:  la distribuzione del traffico telefonico sulla città di Roma la notte dell'estate del 2006 quando l'Italia si consacrò campione del mondo,  o quella del traffico pedonale  e dei taxi a New York. Ratti ha più volte insistito sulla natura interdisciplinare del suo team che fa della diversità un punto di forza. Un centro di eccellenza nato con un finanziamento di soli 10,000 dollari e che oggi ha già raccolto riconoscimenti internazionali  (Carlo Ratti).

Oggi si sente parlare molto di Expo e la nostra mente va subito al tema dei terreni e del forte ritardo che rischia di compromettere l'Expo stessa e l'immagine del nostro Paese.
L'intervento di Valerio Zingarelli ha invece portato una ventata di entusiasmo ed energia. Ho visto un progetto con tali e tante idee innovative - Zingarelli ha sottolineato la certezza di voler implementare tecnologie che saranno disponibili nel 2015, quindi con un occhio al futuro e non solo al presente (atteggiamento poco diffuso in Italia dove si fa fatica a parlare di progetti ed innovazioni presenti!) - da farmi immaginare una Expo in grado di far fare una svolta a questo paese.
Nelle parole del CTO "...Expo come catalizzatore dell'industria più avanzata in grado di far ripartire una macchina inceppata".
Idee come  quella della Realta Immersiva a sei dimensioni (oltre alle tre spaziali , il tempo - attraverso degli occhiali particolari con cui  "guardare avanti o indietro nel tempo" - odore e suoni), pareti multitouch, apps intelligenti, una service delivery  platform disponibile verso l'ecosistema della aziende  che vorrano sfruttare questa irripetibile vetrina sul mondo.
Insomma, una scorpacciata di tecnologia, innovazione ed entusiasmo.
Quale migliore ricetta per il futuro!

martedì 28 giugno 2011

Si,certo è la Silicon Valley..però..

L'articolo descrive l'euforia e le opportunità di lavoro per chi ha un solido background tecnico e che oggi vive nella Bay Area. Mi direte che la Silicon Valley è "la Silicon Valley" e che quindi non fa testo.
Dissento con determinazione :-).
Bisogna guardare a ciò che succede oltre i  nostri (angusti!) confini per capire dove potremmo andare ed anche come arrivarci. E' il lavoro di figure come i technology scout o technology broker.
Ecco alcuni passaggi nell'articolo:
They have what it takes for the booming fields of social media, mobile software and cloud computing...
"It's been extremely difficult to hire," said Adam Pisoni, co-founder and chief technical officer of Yammer, which is based in San Francisco. "You've got all these established companies hiring people, and then you've got all these startups. We're all hiring the same people. Exactly the same people."
 Internet giants like Google (GOOG) are competing with startups for increasingly rare talent: senior software engineers, data analysts, Web designers and application developers
http://www.mercurynews.com/jobs/ci_18357227?source=email

lunedì 27 giugno 2011

LBS Statistics

Il video mostra cosa si faccia oggi con uno smartphone. Ricco di statistiche relative al mercato USA, foriere di cosa accadrà da noi tra non molto.
Da vedere e studiare.

The mobile movement

domenica 19 giugno 2011

Opinioni sulla "nuova" bolla di internet

La discussione è di quelle che accende gli animi. Siamo  prossimi ad una esplosione ( finanziaria, si intende!) delle aziende new tech quotate sui mercati finanziari?
Il dibattito sull'Economist raccoglie punti di vista diversi. Mi piace un passaggio che, credo, evidenzia quello che di diverso oggi ci sia rispetto alla fina degli anni '90.
...that the world is a very different place to the one in which the shares of such notorious firms as Pets.com and Boo.com boomed in the 1990s and then went spectacularly bust. For one thing, many more people are now plugged into the internet and the prospects for e-commerce are brighter than ever. For another, many internet start-ups this time round have impressive revenues and robust business models.
http://www.economist.com/debate/days/view/711

sabato 18 giugno 2011

La storia di una startup e del viaggio del suo fondatore

La recente quotazione di Pandora - una Web Radio - è lo spunto per un bellissimo articolo, che non esiterei a definire romantico, comparso su Gigaom http://gigaom.com/2011/06/16/a-journey-undertaken-for-love-not-money/.
Qual' è la tesi dell'autore: ciò che muove i fondatori di una startup è quasi sempre l'amore per la propria idea. Che questa chiave di lettura arrivi da un paese dove tutto sembra essere sacrificato al "dio" dollaro potrebbe apparire quantomai curioso.
Leggendo con attenzione l'articolo - incentrato sulla persona di Tim Westergen, il fondatore di Pandora - si rimane invece colpiti dalla profondità delle considerazioni. Ecco alcuni passi "interessanti":
He did Pandora for one reason: love.
He loved the idea of building a music genome. Eventually the company figured out what the business model would be — and the team there will figure out profits as well. Most startups come from love, not a desire to make pots of money...
I often joke with my friends that startups are like climbing sheer rock without any support, always slipping a few feet, and then gaining an inch. It is that inch you climb that brings immense joy, even if it is short-lived. The rest is just fighting to stay alive, trying to get ahead and just getting it down.
Being a real entrepreneur is a long, lonely road as Tim’s journey tells us. Creating something that is lasting — something you love — takes time. Often a very long time! But in the end, the journey is worth it.
Rimandare all'importanza del viaggio (...the journey is worth it) calza magnificamente con lo stato d'animo di chi, come il sottoscritto, ha appena inziato il suo di viaggio con la startup Life Better Company.

..."Due strade trovai nel bosco ed io scelsi quella meno battuta" (Prof. Keating, citando Robert Frost)
Two roads diverged in a wood, and I – I took the one less traveled by.

sabato 4 giugno 2011

Need Innovation? Assumi un imprenditore

Articoli come questo comparso su Bloomberg confermano il ruolo - centrale - di competenze ed approcci all'innovazione che richiedono nuovi modelli mentali, approcci alla vita -  aggiungerei -  che difficilmente si trovano nelle grandi corporation.
L'interesse verso la figura dell'"imprenditore" è in crescita anche in Italia. Bene!
Speriamo non si tratti solo di una moda passeggera dovuta ai tempi difficili ed alle difficoltà a trovar lavoro nelle grandi aziende che, per inciso, in Italia continuano a diminuire (dinosauri in estinzione ? :-))
Leggete l'articolo



domenica 22 maggio 2011

Innovazione e dimensioni delle aziende

Ho letto un bellissimo post su un tema a me caro: la dimensione aziendale e la capacità di innovare e quindi di attrarre gente in gamba.
Ecco il link (Venture Hype ) ed alcuni dei passaggi più interessanti:
"...today the best and the brightest getting out of university or grad school don’t think very often about working for a big company, because today the best opportunities for them are actually in early stage companies and startups. The really bright minds, the creative people, and the innovators are working for these small companies.
The big companies have suffered quite a bit in the last decade or two in this area. They’ve come to understand that they’re not really good at innovation anymore. I haven’t met anybody working for a Fortune 500 company for the last ten years who can actually look me in the eye and say, “Yes, we’re good at doing development work,” or research."


mercoledì 6 aprile 2011

INTERNET SCHOOL

Bella idea: creare una scuola per i "non digital native" che desiderano sfruttare le opportunità di internet in tutte le sue declinazioni.
Lo stanno facendo a NY.
Internet School

martedì 29 marzo 2011

Welcome to the post carrier future

Articolo interessante sulla nuova era che si è aperta con l'arrivo di Apple con il suo iphone. 
La parabola degli operatori mobili: declino o solo attesa per una nuova alba?
Quanta cultura impregnata di software fa parte del bagaglio di competenze degli operatori mobili?

sabato 19 febbraio 2011

Un'occhiatina alla Silicon Valley: la mia esperienza raccontata agli Alumni del MIP

Lo scorso 17 febbraio  ho avuto l'opportunità di raccontare la mia esperienza di vita e di lavoro in California ad un evento organizzato dagli Alumni del MIP di Milano.
Tanto interesse e curiosità per una meta - la California e la Silicon Valley - e per il percorso che mi ha portato negli States.
Un filo rosso ha guidato la mia presentazione : l'excitement (la passione, desiderio, entusiasmo) americano dietro le azioni, i comportamenti, le decisioni che ho vissuto ed osservato. Impietoso il confronto con la nostra realtà nazionale così come descritta nell'ultimo rapporto del Censis: " società senza spinte vitali...nessuna motivazione al cambiamento.."



La Silicon  Valley è fatta dalle circa 10,000 persone che vi lavorano e vivono. E' una questione di persone e di cultura. Tertium non datur

venerdì 11 febbraio 2011

Nokia ed il futuro sulla leadership nel "mobile" del vecchio continente

L'articolo dell'Economist è da studiare. Attraverso la storia recente di Nokia e le sfide che sta afffrontando il nuovo CEO, si intravedono i rischi di un Europa aggrappato all'idea di successo nel mobile che sembra ormai tramontato.
Mi ha colpito una frase:
But for a full comeback, Europe will have to wait for an entrepreneurial culture like Silicon Valley’s.

Nokia and his destiny

lunedì 31 gennaio 2011

la sensibilità di una Nazione - Startup America

Siamo un paese abituato a piangerci addosso. Molti sostengono che l'Italiano sia una lingua ricca e ben più complessa dell'inglese. Sarà per questo che amiamo parlare tanto e.,spesso, concludere poco. Su innovazione, startup, investimenti su istruzione e "inglese" si è fatto e si fa un gran parlare...senza molta sostanza.
Sul numero di gennaio di Wired italia Riccardo Luna scrive :" un giorno, presto, capiremo che sempre più spesso il lavoro bisogna crearselo, non cercarlo, perchè non c'è quasi più niente da trovare in giro, se non le nostre idee e la nostra passione se ancora ne abbiamo un pò".
Oggi Obama ha annunciato un programma che sembra interpretare la riflessione di Luna. 
Il programma Startup America. Ecco le sue parole che meritano di essere lette e rilette: "Entrepreneurs embody the promise of America: the idea that if you have a good idea and are willing to work hard and see it through, you can succeed in this country. And in fulfilling this promise, entrepreneurs also play a critical role in expanding our economy and creating jobs."
 Come si può rimanere indifferenti...
Ad ognuno il premier che si merita!