OFF THE WHITEBOARD AND INTO THE REAL WORLD: THE INNOVATION GYMNASIUM

"IF THINGS SEEM UNDER CONTROL, YOU ARE JUST NOT GOING FAST ENOUGH" Mario Andretti

The Person who says it cannot be done not interrupt the person who is doing it" - Chinese Proverb

lunedì 22 ottobre 2012

It’s Time to Kill Your Comfort Zone!

L'immagine è bella!
La consapevolezza di vivere in un periodo di crisi "duratura" richiede  - come dice l'articolo che riporto - di uccidere (uscire) dalla propria Comfort Zone.

http://www.youtern.com/thesavvyintern/index.php/2012/10/18/its-time-to-kill-your-comfort-zone/


Ognuno di noi può scegliere la direzione ma, certamente, dovrà lasciare il proprio approdo sicuro.
Buon vento!


lunedì 15 ottobre 2012

Raspberry Pi - atoms vs bits

Chi ha superato i 40 anni è cresciuto nei primi anni 80' discutendo animatamente se fosse migliore il commodore 64 o lo spectrum ( http://www.c64vsspectrum.com/ ).
Molti hanno imparato i rudimenti della programmazione ( BASIC) grazie a queste due macchine le cui prestazioni fanno oggi sorridere.

"Fast forward" nel 2012 ed eccoci proiettati nel mondo degli smartphones, dei tablet e dell'internet delle cose.
Sebbene ci sia così tanta tecnologia intorno a noi, la nostra capacità di viverla consapevolmente diminuisce in modo quasi proporzionale al tasso di diffusione della stessa (una sorta di Legge di Moore in cui la nostra "ignoranza" cresce secondo una data potenza con la diffusione della tecnologia stessa).

In questo quadro il lancio del Raspberry PI - un Single Board Computer - apre nuove e straordinarie opportunità. Cosa è il Raspberry? L'idea di base è la realizzazione di un dispositivo economico, concepito per stimolare l'insegnamento di base dell'informatica. Uno strumento programmabile e in linea con quel crescente movimento dei Makers ( The new industrial revolution ) che vogliono  democratizzare la tecnologia.



TC: Isn’t it a bit of a paradox that we’re surrounded by so much technology and yet engineering skills are declining? 
....These are appliances; your phone is an appliance, your tablet generally is an appliance. I am a little sceptical about tablets generally in education because they’re appliances – they’re devices for consuming, not devices for producing. Producing is where the value is, producing is where the fun is.

domenica 14 ottobre 2012

Lista di " perchè" i progetti di innovazione falliscono nelle grandi aziende

L'articolo - "56 Reasons Why Most Corporate Innovation Initiatives Fai"  riporta una lista di cause per cui le iniziative, i progetti - o meglio i propositi - di innovazione falliscono nelle grandi aziende.

http://www.huffingtonpost.com/mitch-ditkoff/post_3992_b_1960239.html


I mie preferiti:
  1. "Innovation" framed as an initiative, not the normal way of doing business
  2. CEO does not fully embrace the effort
  3. Lack of trust
  4. Risk aversion
  5. Overemphasis on cost cutting or incremental improvement
  6. Not enough pilot programs in motion
  7. Senior Team not walking the talk
ed infine "Innovation initiative perceived as just another "flavor of the month"

domenica 7 ottobre 2012

Innovazione e cultura del top management nelle grandi aziende

La mia idea  è la seguente:

L'innovazione nelle grandi aziende fallisce a causa della cultura dominante al loro interno condizionata dal percorso di crescita del top management

Dato che la cultura è determinata, in prima istanza, dai comportamenti e dal vissuto dei componenti del management board- dal percorso lavorativo dei manager che  dovrebbero favorire percorsi di innovazione nelle loro aziende -  fino a quando le loro carriere seguiranno un percorso tradizionale fatto di evoluzioni lineari, vedremo poca innovazione.

Diceva Ray Stata - fondatore e chairman di Analog Devices - un gigante da 2 miliardi di fatturato di dollari nel  settore dei semiconduttori:
The limits to innovation in large organizations have nothing to do with creativity and  nothing to do with technology. They have everything to do with management capability.

In altri termini: il top mamagement  non capisce come l'innovazione si dispiega.

Molti di loro hanno raggiunto la loro posizione organizzativa grazie ad operazioni di cost cutting e gestione delle operations (che in altri termini significa "far bene il proprio lavoro" - attività importantissima, intendiamoci, e quella che io chiamo "exploitation" ), meglio ancora se con passaggi di carriera nel Finance (quanti ex CFO hanno poi ricoperto la carica di CEO?? ).
Qundi quanti di loro sono "familiari" con concetti quali sperimentazione, tolleranza del rischio, apertura verso il mondo dei fornitori e dei clienti secondo paradigmi quali quello dell'open innovation?
Sicuramente invitati a convegni o convention diranno che la necessità di creare una cultura dell'innovazione è al centro della loro agenda ma tornati nei loro uffici saranno assorbiti dal vortice dei "Quarterly Projections".

Non riconoscono che l'innovazione è molto di più di un'attività: è la capacità di attivare risorse, funding, incoraggiamento verso i loro team e, soprattutto, persistenza e commitment da parte  di chi ha posizioni di rilievo all'interno dell'azienda.

Oggi, probabilmente, avere un percorso di carriera lineare - all'interno solo di grandi aziende ( splendide fabbriche di power point ) - non è il miglior modo per sviluppare sensibilità ed attenzione ai temi dell'innovazione.
Insomma, per cambiare il DNA delle grandi aziende, bisogna cambiare le sequenze di basi azotate  ( Manager)











giovedì 4 ottobre 2012

Why startups die

Un distillato di saggezza su un tema attuale: le startups  ed il fallimento.
L'autore dell'articolo -  Andrew Montaletti, co-founder e CTO Parse.ly   - rimanda  ad un tema importante: la tenuta psicologica del team o, in termini più tecnici, al concetto di RESILIENZA

Startups are unknown battlefields full of landmines. Studying failures is, in many ways, a positive instruction. It’s a map of the landmines. As for concrete advice, I can offer this one suggestion: Be persistent.
 e ancora:
In other words, to survive, you must continue moving forward. I don’t think startups win because they have smarter staff, better ideas, or a clearer understanding of market trends. Surely, those things help, but they aren’t the main thing.

The way to win is to keep playing.
Post Scriptum:
Eric Ries has recently become fond of saying, "Entrepreneurship is not cool, it's not sexy and it's totally uncomfortable. It's boring and grueling, and that part is never part of the movie."

Un esempio di "visione": Steve Jobs nel 1983

Innovare significa immaginare mondi ed esperienze che altri non vedono.
Nel 1983 un giovanissimo Steve Jobs  - che strano pensare che non ci sia più - racconta ad uno sparuto gruppo di discenti ad uno sconosciuto convegno la sua "visione" del futuro.
Ed è straordinario, su un vecchia cassetta  - si proprio del tipo che usavamo per registrare canzoni catturate alla radio o da lenti 33 giri - la voce di Jobs descrivere un futuro che oggi è semplicemente realtà.


This talks shows us just how incredibly ahead of his time he was...., here are a few of the highlights – and remember – he is speaking in 1983. To put that in context, the Macintosh had not yet been introduced, Apple still thought the Lisa was going to be a hit, and the IBM PC was the second most popular personal computer behind the Apple II series.
ed ancora ...
 Now, Apple strategy is really simple. What we want to do is put an incredibly great computer in a book that you can carry around with you that you can learn how to use in 20 minutes. We want to do it this decade. And we really want to do it with a radio link in it so that you don't have to hook up to anything to be in communication with all these larger databases and other computers.
Mi ricorda un iPad ... nel 1983