OFF THE WHITEBOARD AND INTO THE REAL WORLD: THE INNOVATION GYMNASIUM

"IF THINGS SEEM UNDER CONTROL, YOU ARE JUST NOT GOING FAST ENOUGH" Mario Andretti

The Person who says it cannot be done not interrupt the person who is doing it" - Chinese Proverb

sabato 14 giugno 2014

La Strategia al tempo dell'incertezza

La velocità del cambiamento, con la quale aziende devono fare oggi  i conti, le spinge in genere a seguire due approcci strategici:

  • il primo è semplice: il rifiuto. Il mantra  aziendale in questo caso recita " continuare a fare quello che si è fatto in passato e che ha dimostrato di funzionare, ignorando la complessità, semplificando la realtà, rifugiandosi nella falsa e pericolosa tranquillità di un Piano (Business Plan) ricco di numeri e tabelle";
  • il secondo approccio è quasi fatalista: la troppa complessità spinge a rigettare ogni strategia deterministica   e determinata a vantaggio di una strategia - non meglio definita - "emergente".
Ad affacciarsi sul palco delle novità, ecco una terza via: la Strategia come processo basato sulla prototipizzazione. Nel solco delle metodologie emergenti dal mondo delle startup (customer discovery, pivoting, MVP,...), l'idea  è semplice:

incominciare ad immaginare delle  risposte alle seguenti domande:
  • qual è la nostra aspirazione "vincente"?
  • Dove abbiamo deciso di giocare?
  • Come pensiamo di vincere?
  • Quali competenze serviranno?
  • Quali sistemi di management / organizzazione serviranno?
Il processo inizia cercando di capire cosa deve accadere perchè le risposte alle 5 domande sembrino plausibili. 

L'approccio è orientato all'umiltà e mosso dalla consapevolezza che le risposte alle domande sono quasi sempre fuori dalle stanze degli Headquarters (C-Suite) e vanno cercate chiedendo ed interrogandosi ("Get out of the Building"), raccogliendo dati ed informazioni - senza soluzione di continuità - dal mercato, dai competitors, all'interno dell'organizzazioni, dai fornitori  - trattati come partner e non solo mandati alla mattanza  dentro le tonnare degli uffici acquisti per l'ennesima negoziazione al ribasso.

Un approccio basato sulla sperimentazione strategica.
A supporto di questa filosofia emergente,  un recente articolo sulla rinnovata importanza  di uno vecchio strumento di analisi strategica - la matrice BCG  



In un mondo accelerato, le aziende devono investire ancora di più in quelle opportunità/esperimenti (nuovi prodotti/mercati/modelli di business) posizionate nel quadrante "Question Marks" in modo veloce ed economico, selezionando - con quali metodi è un argomento di ricerca interessante e di frontiera -  quelle che diventeranno le Stars.
Disinvestendo in tempo dalle Cash Cow (il caso di Fuji negli anni '90 con il disimpegno graduale dalla fotografia tradizionale per investire nella Question Mark del digitale, a differenza di Kodak "seduta" sulla sua Cash Cow).
Catturando il massimo dell'informazione dai progetti "Pets" visti come opportunità di apprendimento. 

Appare quindi sempre più importante la gestione di un Portfolio di progetti ed iniziative che si distribuiranno - e si muoveranno velocemente - nei 4 quadranti della matrice  in un processo continuo di esperimenti e sfruttamento (ambidexterity).

A patto di avere un'organizzazione coerente con un approccio strategico di tal natura...ed ovviamente  di un Management culturalmente attrezzato.