Il tema è ormai uscito dall'ambito accademico - anzi direi che non lo è mai stato ( tornerò su questo tema) - entrando nelle discussioni di CEO, CMO, CIO etc...
Come importare nelle grandi aziende modelli, strumenti e cultura che caratterizzano il mondo delle startup, in modo da contaminare processi, persone, linee guida per gli HR manager ed i loro modelli organizzativi.
Un elemento di novità - a mio avviso - è riscontrabile in un recente articolo comparso su HBR a cura di Scott D. Anthony - The new corporate garage : stiamo vivendo una nuova era /wave) di innovazione caratterizzata dal ruolo che le grandi aziende possono giocare nel risolvere i grandi problemi che affliggono l'umanità grazie alle ingenti risorse a disposizione.
Problemi che non rientrano nel radar delle startup finanziate da VC e BA sempre meno propensi al rischio. Come nota Charles Moldow ( Why we must think bigger ):
Today, investors are less interested in transformative companies and more interested in trendy ones. Funding is flowing — and flowing fast — toward “quick-response startups.
In questa nuova era, stanno emergendo - all'interno delle grandi aziende - i catalysts/entrepreneurial individuals - figure con percorsi di carriera non lineari - con esperienza in startup e con una forma mentis contaminata dalla cultura innovativa nata nell'ambito del movimento che oggi fa capo a Steve Blank, Eric Ries e Alexander Osterwalder e al corpo di strumenti, metodi e filosofia "Lean " ( Lean Startup, Customer Discovery, Business Model Canvas,...).
Buone notizie quindi per chi oggi lavora in una startup. Mondi che prima sembravano camminare su rette parallele (startup e grandi aziende) stanno trovando una convergenza interessanrte.