Al centro del tema la possibilità per le grandi aziende di innovare ed il ruolo dei manager come corporate catalyst.
La tesi: le grandi aziende non sono sempre "too Big to Innovate" e destinate al fallimento ( i casi Blockbuster ,Kodak, Vodafone Internet Service) . Oggi ci sono tre elementi che supportano questa tesi:
- innovare i modelli di business sembra essere la tipologia di innovazione più promettente ma anche la più complessa e, quindi, maggiormente gestibile dalle large corporations;
- dal mondo delle startup sta arrivando un corpo di conoscenze , pratiche, approcci alla gestione dell'innovazione a cui le grandi aziende guardano con interesse e che anche le Business School stanno integrando nei loro programmi (accanto a Porter e Kotler nuovi personaggi come Steve Blank ed Eric Ries che parlano di lean startup, business model canvas, customer discovery,...);
- il ruolo dei manager deve e si sta trasformando ed oggi termini come "intrapreneurship" ed "entrepreneur in residence" - stanno facendo l'ingresso nel lessico aziendale.
La capacità di alcune aziende di "comprendere la natura temporanea del proprio vantaggio competitivo" e di riconfigurare "in tempo" le proprie risorse e competenze ( il caso Fuji descritto da Rita McGrath ).
Al centro di tutto la "qualità" del management e la capacità di far crescere una nuova generazione di manager in grado di "pedalare la bicicletta del business model corrente e, allo stesso tempo, di lanciare progetti per trovare nuovi motori di crescita ( i casi di Car2Go e Medtronics).
Al centro di tutto la "qualità" del management e la capacità di far crescere una nuova generazione di manager in grado di "pedalare la bicicletta del business model corrente e, allo stesso tempo, di lanciare progetti per trovare nuovi motori di crescita ( i casi di Car2Go e Medtronics).